Sulla
Grazia
In questa
piccola riflessione non vogliamo tanto criticare la dottrina del
Movimento dei Focolari sulla grazia - anche se non ci sembra
molto d’accordo con la dottrina della Chiesa Cattolica - ma
chiarire cosa è la grazia per liberarci, per riscoprire insieme
quella libertà vera che solo Gesù ci può dare.
Tanti di
noi che abbiamo passato grande parte della nostra vita nel
Movimento dei focolari, abbiamo spesso sentito dire che questo o
quel responsabile aveva la grazia per noi, per la nostra vita.
Lui e solo sapeva cosa Dio voleva per noi. Lui come
rappresentante e “altoparlante” di Dio fra noi ci guidava nel
nostro santo viaggio.
Il
responsabile nel Movimento riceveva questa Grazia direttamente
da Chiara. Da lei scendeva questa grazia per tutti quelli che la
rappresentavano. Perciò a loro come a Chiara si doveva fare
“unità”, ciò è perdere tutto davanti a loro per poter
accogliere la grazia che loro avevano per noi.
.
Chi esce
dell’Opera può, per questa comprensione sbagliata, sentirsi
perso come se la grazia di Dio lo avessi abbandonato. Forse
contribuiranno a questa impressione d’abbandono il ricordo di
tanti discorsi, dove ci dicevano e ripetevano che chi esce
dall’Opera incontrerà già l’inferno in questa vita.....o
“l’abbandono” dei compagni di santo viaggio che, una volta
lasciato il movimento, ne anche ci guardano in faccia....
Tutti noi
sicuramente abbiamo sofferto veramente l’abbandono ma non di Dio
ma di quelli che poco prima si dicevano i nostri amici, con chi
tante volte ci siamo detti pronti a morire l’uno per l’altro....
Secondo la
dottrina della Chiesa la grazia è
vita in Cristo. Abbiamo accesso alla vita della grazia se ci
uniamo a Cristo e rimaniamo in Lui ( Gv 15, 1-8); Cor 12,12ss)
.
Perciò la grazia non è patrimonio di nessuno
ma si dono gratuito da Dio che ci fa figli suoi (1 Gv
3,1). Il Padre, per Cristo, ci comunica lo Spirito Santo che ci
fa figli nel Figlio(Rm 8, 14-17) .
Luigi
Durante parecchi anni mi sono
detto che ero matto.
Mi chiedevo se c’erano altre
persone con i stessi miei sentimenti. Poi, scoprendo il web-site,
vedo che ci sono tante persone che hanno vissuto e sentito
quanto ho vissuto io quando ho lasciato il movimento. Questo mi
da coraggio per continuare, e mi da anche la forza di scrivere
qualcosa sul vostro website, website che mi sembra veramente
molto importante. (Vi prego di andare avanti con questo lavoro
perché ne c’è tanto bisogno!)
A chi è nel dubbio in
confronto col movimento vorrei dire questo: c’è una vita dopo il
focolare! Ed è una vita molto grande e bella! Vivrai gli
avvenimenti con più grande intensità e goderai molto di più di
tutto quanto succede intorno a te, perché puoi finalmente essere
“uomo”, un essere umano, con la tua anima propria e con i tuoi
sentimenti ed emozioni. Anzi, con i tuoi soldi e con i tuoi
vestiti.
Chi non conosce il movimento
dei focolari dall’interno si chiederà di che cosa sto parlando.
Ma lo scrivo per te che sei nel movimento: se tu capisci quanto
sto dicendo, tu stai sul punto di cambiare vita. Sono cresciuto
nel focolare. Lo conosco da quando sono piccolo. Sono ormai
uscito del movimento da tanti anni, ma incontro ancora spesso un
ostacolo: l’insicurezza. Per capire da dove viene questo
sentimento ci vuole qualche spiegazione. C’è chi entra nel
movimento liberamente all’età adulta, altri vi nascono. La prima
cosa che impari allora è: rinnegare te stesso per vivere per
l’altro. Ti si dice che non c’è spazio per Dio se ci rimane
ancora un po di spazio per te stesso. Mi sembra molto positivo
il fatto di non vivere solo per te, ma di stare anche attento
all’altro. Ma nel movimento si va molto più lontano.
Un amico che ha lasciato il
movimento mi raccontò un giorno quanto le è successo durante un
“ora della verità” – un incontro durante il quale gli altri ti
dicono che cosa sembra loro positivo nel tuo modo di essere e
che cosa dovresti cambiare o migliorare. Durante 3 ore,
quest’amico ha sentito dire soltanto cose negative nel suo
confronto. Alla fine, qualcuno ha trovato un elemento positivo,
cioè che si poteva dirle apertamente tutto e che “non andava
giù”. Non ci si preoccupava di aver del tutto destabilizzato il
mio amico durante questa sessione. Il più profondo della tua
persona va distrutto e alla fine sei soltanto un contenitore
vuoto che può essere riempito di quanto gli altri vogliono.
Si potrebbe dire che tu
stesso ti sei lasciato distruggere. Ma si tratta di un processo
lento che si svolge durante anni, dove tu perdi sempre di nuovo
qualcosa di te stesso e in più, gli altri ti fanno credere che
questo sia un bene. Tu dai così un tuo contributo perché “Gesù
in mezzo” ci sia, e Lui c’è se tu ti perdi completamente. Tu
dimentichi soltanto che “l’altro”, quello che ti distrugge, è
anche lui soltanto un essere umano e spesso lui non è “pieno di
amore” ma usa male il potere che gli è stato dato. Succede anche
che ti dicono cose positive come “hai fatto bene questo o
quello”. Così, forse, avanzerai un pò nella ierarchia dentro il
movimento. Ormai ne fai parte. Ma, per poterne far parte, tu
perdi te stesso ancora di più. Quel poco di te stesso, che forse
è sopravissuto, è imprigionato nelle bugie che sono state dette
su di te.
Adesso, dopo anni che ho
lasciato il movimento, sono potuto crescere per diventare une
persona adulta e responsabile. La gente che mi conosce vede in
me una persona che da un suo contributo per un mondo migliore.
Un contributo più importante di quello che avrei potuto dare
durante i mei anni nel movimento. Ma la strada era molto lunga.
Quante lacrime e insicurezze: chi sono? posso vivere? sono
realmente così limitato, così cattivo? C’era bisogno di tanto
tempo perché potessi scoprire chi ero veramente e che ero un
essere umano normale, adirittura buono. Il tempo per arrivarci
era lungo perché i metodi di “lavaggio di cervello” del
movimento vi facevano ostacolo. Anche se ci sono centinaie di
persone che ti dicono che non sei cattivo e che non hai fatto
male, la ferita, insieme con l’insicurezza, ha bisogno di molto
tempo per guarire.
Sono fortunato di aver
incontrato tante persone buone che credono in me. Che mi amano,
così come sono, con i miei limiti e che non devono “fare i
conti” con me. Persone che piangono con me, che ridono con me,
senza che aspettano da me che cambio. Non sono più da solo, e ti
auguro proprio questo! Se tu leggi questo, e lo capisci, e
desideri di essere amato per chi sei realmente e non perché fai
quanto l’altro aspetta da te, allora posso dirti che c’è una
vita dopo il focolare. Tu troverai la tua strada e sarai felice.
E non devi perdere il tuo ideale, non devi perdere Dio.
Quello che perderai sono
tutte queste persone che hai considerato durante anni come tua
famiglia o come tuoi amici. Loro non potranno accettare che tu
stai bene senza il movimento. Da questo capirai che non
desiderano tanto il tuo benessere, ma le interessa soprattutto
il benessere del movimento. E poi capirai che non hai bisogno di
tutto quanto non è “vero”. Incontrerai persone di tutti i strati
della società che ti faranno capire, a modo loro, che contano
realmente per te e che ti danno molto di più di quanto avrei
potuto ricevere dentro il movimento. Sono diventato una persona
più completa, mi curo meglio di prima e così posso anche meglio
curare chi mi sta vicino, molto di più che quando ero nel
movimento. Ho sempre l’ideale di un mondo migliore, ma so che
non saremmo mai “uno” dentro il movimento, perchè lì hanno tanti
altri interessi.
Spero di cuore che Maria Voce,
chi è presidente, dopo Chiara, tenga conto del essere umano che
è il focolarino. Il mio cuore è con i focolarini, perché cercano
prima di tutto di vivere il loro ideale, senza capire che con
ciò perdono se stessi per diventare dei burattini. Penso che ho
il diritto di dire questo, perchè sono stato esattamente così
anch’io. Onestemente, auguro a ciascuno di loro il migliore.
Un ex-membro del movimento
dei Focolari
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